25 è un buon voto all’Università? Cosa devi valutare
Quand’è che vale la pena rifiutare un voto all’università, e quando invece accettarlo?Si può considerare il 25 un buon voto?
I voti universitari generano sempre molte domande tra gli studenti, soprattutto per quanto riguarda il mantenimento di una media alta per aspirare ad un voto di laurea memorabile.
Non sempre però gli esami vanno come vorremmo. Capita a chiunque di affrontare un esame particolarmente tosto o, per qualsiasi ragione si voglia, raggiungere un risultato pressoché mediocre.
Sono cose che capitano, fanno parte del percorso, e logorarsi in eterno per questo, non gioverà alla tua salute.
Tuttavia, comprendiamo benissimo la frustrazione. Specialmente se l’ansia era tanta e pure la preparazione. Ma qual è il limite?
In questo articolo affronteremo tutti questi dubbi e vedremo di consigliarti al meglio.
Voti da accettare e da rifiutare all’università: ecco qualche consiglio per poterti orientare
Spesso siamo molto esigenti e pretendiamo molto da noi stessi e, specie le matricole, sfruttano la possibilità di rifiutare i voti più bassi per riprovare ai prossimi appelli.
Ma quali sono i pro e i contro? E secondo quale criterio dovremmo accettare o rifiutare i voti?
Vediamo i consigli che abbiamo per te.
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Cos’è la media universitaria e come si calcola
Ci sono due tipi di studenti universitari: quelli che si “accontentano” di superare qualunque esame con qualsiasi votazione purché la media totale sia positiva, e poi ci sono quelli vogliono ottenere il meglio in ogni esame.
C’è chi ha ragione e chi ha torto? Chi fa bene e chi fa male? Non esistono risposte giuste o sbagliate: è semplicemente una scelta personale, legata ai propri obiettivi di vita e alle proprie aspirazioni rispetto alla formazione universitaria.
Tuttavia, occorre considerare che una media bassa penalizzerà il voto finale con cui ti laurererai.
Come puoi farti un’idea dunque della tua media universitaria?
Puoi calcolarla con la media aritmetica o quella ponderata.
Nel primo caso occorre sommare i valori numerici per poi dividere il risultato per il totale dei valori numerici considerati.
Nel secondo invece, ovvero la media ponderata, dovrai seguire questo calcolo:
- Moltiplica ogni voto d’esame per il numero dei crediti corrispondenti
- Somma i risultati ottenuti
- Dividi il risultato per il totale dei crediti
- Dividi ancora per 3
- Moltiplica il risultato per 11
La media ponderata è quella più utilizzata per fare la media dei voti universitari poiché tiene conto anche dei CFU abbinati ad ogni esame.
Perché rifiutiamo i voti bassi e l’arti di riuscire ad accettare
Esiste un motivo per cui rifiutiamo determinati voti all’università?
Spesso, è per via della nostra ambizione e consapevolezza che si può dare di più, oltre alla paura di rovinare la media, sentirsi delusi e insoddisfatti.
Moltissimi studenti e studentesse basano la propria bravura sul voto dell’esame, giudicando se stessi negativamente in caso di esito negativo e facendo tracollare la propria autostima.
Ovviamente, nella maggior parte dei casi, un voto basso non è indice di scarsa bravura, minor intelligenza, stupidità. Ad influire un voto ci possono essere moltissimi fattori che non possiamo controllare, poiché l’unica cosa su cui abbiamo davvero potere è la preparazione, lo studio.
Cosa devi considerare
Torniamo alla domanda iniziale: si può considerare il 25 un buon voto all’università?
Risposta semplice: sì, è un voto positivo.
Risposta complessa: 25 è un buon voto perché devi considerare vari aspetti.
Chiediti perché non sei riuscito/a a raggiungere il 30 che desideravi, ma rispondi con sincerità ed obiettività.
- Avevi iniziato a prepararti in tempo?
- L’esame era più difficile di quanto ti aspettassi’
- Avevi molti altri esami da sostenere?
- Il/la docente era particolarmente esigente?
- La tua preparazione era scarsa o è stata l’ansia a fare un brutto scherzo?
È importante rispondere con sincerità a questi quesiti perché sarà in base alle risposte che ragionerai sul da farsi. Se vedi che non dipendeva tanto da te, ma da fattori esterni, non prendertela troppo.
Ridare un esame significa dedicare altro tempo alla stessa materia ma senza la sicurezza di fare effettivamente meglio, e quel tempo lo potresti dedicare per un esame in cui effettivamente hai più sicurezza e più fattori pro, anziché contro di te.
Ricorda che può capitare che un esame vada male: non logorarti per questo, non ne vale la pena. Capisci cosa è andato storto e vai oltre, se non è un danno troppo grande.
Perciò, il nostro consiglio è di accettare un voto sempre nel caso in cui:
- sei cosciente di aver dato già il massimo delle tue possibilità
- sei uno studente fuori corso e sei in costante battaglia contro il tempo
- hai faticato molto per quel voto
- quell’esame ha generato molta ansia e negatività, tanto che l’idea di ridarlo già ti fa stare male
Conclusioni
Sostenere gli esami con profitto è sicuramente una priorità per uno studente. Noi di Unicusano sappiamo perfettamente quanto questo sia importante e, per questa ragione, abbiamo messo a disposizione degli allievi diversi strumenti per riuscire ad ottenere performance maggiori nello studio. Anzitutto, la metodologia didattica Unicusano “a distanza”, che permette di seguire le lezioni in qualunque luogo e in qualunque momento: tutto ciò che dovrai fare è connetterti ad una piattaforma online attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Su questa piattaforma potrai inoltre scaricare il materiale didattico di supporto allo studio e interagire con docenti e colleghi di corso.
In più, Unicusano mette a disposizione degli studenti un tutor didattico. Ti verrà assegnato un tutor per tutta la durata dei tuoi studi: con il suo aiuto potrai preparare il piano formativo, organizzare al meglio lo studio e trovare lo stile di apprendimento migliore per te.
Speriamo di averti aiutato a fare chiarezza e a riconsiderare in futuro quando vale la pena rifiutare o accettare un voto d’esame. Ricordati di valutare bene pro e contro prima di doverti rimettere sui libri!
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